SESSUALITA’ E SESSO

(Gennaio 2006)

Le specie viventi, sia del regno animale che vegetale, per sopravvivere hanno necessità di riprodursi in continuazione. Ogni specie ha adottato un sistema riproduttivo per riuscire a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. In linea di massima l’atto riproduttivo è stato reso piacevole da attuarsi per la coppia e si basa su una serie di atteggiamenti comportamentali che nel loro insieme, dall’approccio all’atto sessuale, si possono definire: sessualità.

Nei soggetti che fanno parte della stessa specie, oltre all’istinto della riproduzione per preservare la propria specie, s’instaura un desiderio individuale che spinge ogni membro ad attivarsi affinché sia egli stesso a tramandare le proprie caratteristiche di specie attraverso l’accoppiamento. Avviene così che i maschi entrano in competizione per accaparrarsi la femmina migliore in cui depositare il seme contenente il proprio corredo genetico. Le femmine cercano di apparire più attraenti per essere scelte e fecondate dal maschio che loro reputano più idoneo all’accoppiamento.

In natura la competizione per partecipare al processo della procreazione si attua con metodiche molto varie. Nel regno vegetale per esempio, dove evidentemente non è possibile un accoppiamento per fare incontrare il seme con l’ovulo di due piante diverse, c’è voluta un po’ di fantasia. Il seme, in periodi determinati e seguendo il corso delle stagioni, può essere trasportato da una pianta all’altra dalle correnti d’aria. A volte, invece, necessita di un mezzo di trasporto che è costituito dagli insetti che vengono attratti dai colori dei fiori dove vanno a procurarsi il loro nutrimento e così facendo trasportano il polline da una pianta all’altra. Tra gli animali, secondo la specie, c’e una competizione tra i maschi in periodi determinati dell’anno quando le femmine manifestano la loro disponibilità ad essere fecondate. Altre volte c’è un corteggiamento in cui il maschio mette in mostra le sue doti migliori e la femmina si rende disponibile per quello che la colpisce maggiormente. In ogni caso è l’istinto che negli animali guida l’atteggiamento sessuale e suggerisce quale è il tempo giusto per l’accoppiamento. Nel regno vegetale è il susseguirsi delle stagioni che detta i tempi della riproduzione.

Nella specie umana non c’è un periodo particolare in cui la sessualità si manifesta maggiormente e, tra maschio e femmina c’è una emanazione di messaggi continui per attrarre il partner dei propri desideri. L’uomo nel corso della sua evoluzione più che seguire i ritmi e le necessità della natura per la sopravvivenza della propria specie, ha fatto sempre prevalere l’interesse individuale e pertanto ha cercato di modificare a suo uso e consumo ogni cosa anche a rischio di sconvolgere gli equilibri che permettono la sopravvivenza. Anche la sessualità ha subito profondi cambiamenti ed è così che un atto piacevole come l’accoppiamento, che dovrebbe avere come finalità la procreazione, a volte è trasformata, alla ricerca di nuove emozioni, in atti violenti in cui uno dei due sessi cerca di prevalere sull’altro con la forza (in genere il maschio) o con l’inganno (in genere la femmina).

Lo stile di vita corrente tende a considerare l’accoppiamento prevalentemente come una forma di piacere da ricercare ad ogni costo. Le leggi civili ed i comportamenti suggeriti dalle religioni hanno cercato di dare delle norme per favorire un buon rapporto tra sessi diversi a vantaggio della specie, ma hanno avuto poco successo.

Tra gli animali, spesso si sviluppano combattimenti che possono essere anche cruenti tra i maschi che si contendono la femmina da fecondare. L’animale perdente, se non soccombe, ammette la propria sconfitta e si allontana dal gruppo cercando migliore fortuna e tempi migliori in altri lidi. Ci sono, poi, delle specie in cui le coppie si formano per rimanere tali per sempre e difficilmente avvengono tradimenti, delle specie in cui, una volta avvenuto l’accoppiamento il maschio lascia la femmina che si occuperà dei nuovi nati sino a quando diventeranno autonomi. Tutto però avviene secondo le leggi della natura.

Nella specie umana prevale sempre meno l’istinto di specie. Le leggi della natura e quelli di convivenza civile, non sono sufficienti a favorire l’interesse della specie rispetto all’interesse individuale. Pertanto una naturale sessualità, che con i sui piacevoli messaggi amorosi dovrebbe servire a determinare una sana competizione per favorire la formazione delle coppie che dovranno procreare e crescere in un ambiente idoneo la pria prole, si trasforma spesso in una lotta continua dove ciascuno, indipendentemente dal sesso, tende a assumere il ruolo di animale dominante. Nella ricerca continua del piacere, male indirizzati da impulsi mediatici che ci bombardano continuamente con esempi nefasti, la sessualità viene deviata a  vantaggio di comportamenti scorretti quali la pedofilia, l’incesto, la violenza sessuale, i viaggi del sesso, la partecipazione a riti satanici, il sesso a pagamento, attuati a volte solo perché vanno di moda, per provare sensazioni diverse o per non andare contro le regole del branco. A volte i componenti di una coppia vanno a cercare il proprio piacere con altri partners, favorendo la trasmissione di malattie che si possono trasmettere con il rapporto sessuale.  

Più compagni si cambiano più c’è la possibilità di infettarsi e trasmettere infezioni. La sessualità è nell’essere umano, una forza positiva che permette di relazionarsi all’altro, di riprodursi. Gli aspetti che caratterizzano la sessualità, sono: unitivo-relazionale, biologico-riproduttivo e sociale.

Proprio perché è dell’uomo la sessualità è sottoposta alla ragione ed alla volontà; l’uomo ne è responsabile e pertanto è sottoposta alla legge dell’amore e non alla ricerca del proprio piacere. Non va vissuta come possesso dell’altro ma come attenzione all’altro per non ridurlo ad oggetto e mezzo per l’appagamento dei propri istinti. Per un corretto uso della sessualità dal punto di vista igienico sanitario è da evitare di accoppiarsi subito con compagni occasionali. Erroneamente, si potrebbe credere di stare al sicuro con l’utilizzo dei profilattici. In effetti le cose non stanno esattamente così.

Intanto, l’utilizzo del profilattico non è così semplice come molti suppongono. Va utilizzato in un momento di particolare tensione della coppia per cui potrebbe essere utilizzato in modo non corretto e durante l’atto sessuale potrebbe spostarsi perdendo la sua funzione protettiva. Inoltre, potrebbe avere dei difetti di consistenza difficilmente visibili che, sommati alla porosità stessa del materiale di cui è costituito, consentirebbero la trasmissione di infezione di malattie come l’AIDS, la sifilide, trichomoniasi genitale, candidosi genitale, linfogranuloma venereo, condiloma acuminati, herpes venereo, ulcera venerea, gonorrea, epatiti virali. Non si dovrebbe ricorrere a droghe più o meno leggere per la stimolazione del piacere personale; in ogni caso non usare siringhe in comune e se non si è sicuri che siano sterili. Ai primi contatti, prima di conoscere bene il proprio partner, non accettare inviti a partecipare ad incontri promiscui dove, la suggestione collettiva può portare a comportamenti anche contro la propria sicurezza. Bisogna considerare, inoltre, che in un incontro amoroso si può fare anche cilecca ma ciò non significa che si deve ricorrere subito a farmaci che, come tali, vanno presi solo per curare eventuali disfunzioni e non per ottenere prestazioni eccezionali: la natura ha i suoi tempi e le sue regole che vanno  rispettate se non si vogliono correre rischi aggiuntivi per la propria salute.

Dott. Regolo RICCI