Presentazione del libro di Teodorico Lilli, "Il presente è tuo"
(Pensieri e versi sull’ambiente e la fede), Edizioni Il Bene Comune,Campobasso.
Bojano, loc. Monteverde, Chiesa di S.Emidio, 02.09.2013
Relazione del Prof. Vito MARRA
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La presentazione del libro di Teodorico Lilli, per fortunata coincidenza, si svolge in occasione dell’Ottava Giornata per la Custodia del Creato 2013, celebrata dalla Chiesa che ha proposto il tema: ”La famiglia educa alla custodia del creato”. Nelle pagine del libro si possono reperire spunti stimolanti per una riflessione sul tema e io ne farò cenno.
L’Associazione “Falco”,stasera,intende rendere un sentito omaggio a un pensatore,che è anche,in una certa misura,un poeta,un educatore,un moralista, uno storico,un mistico…e altro ancora: Teodorico Lilli è il suo nome!...ed è un nome privo di titoli araldici e accademici!...e quindi tutto quello che Teodorico è,pensa,sente,dice e scrive è frutto dell’impegno di un autodidatta!...Frutto del suo costante e ardente desiderio di apprendere,osservare,ascoltare, e di cimentarsi nello scrivere… Merita la laurea e anche la lode,honoris causa!...
Per la verità,l’omaggio è anche doveroso,considerato che Teodorico,in molteplici circostanze,ha reso,lui,un forte,convinto e caloroso omaggio alla nostra associazione. Pertanto, stasera, a nome degli associati, con piacere voglio dire qualcosa sul libro che egli ha scritto e pubblicato con la sponsorizzazione della “Falco”.
Parto dal titolo del libro: “Il presente è tuo”, che ha calamitato subito la mia attenzione e il mio interesse.
Quale messaggio è racchiuso in queste quattro parole? L’autore non lo chiarisce esplicitamente in partenza. Si tratta forse di un sintetico manifesto filosofico? E’ una dichiarazione di fede? E’ un invito a interrogarsi? E’ una provocazione?...Un po’ di tutto questo; ma bisogna leggere il libro!...
L’autore, per se stesso, nel corpo dell’opera, dà conto del titolo; ma noi? Ciascuno è sollecitato a elaborare una propria spiegazione, ciascuno è sollecitato a un impegno di ricerca, fuori e dentro se stesso.
A tal fine, volendo proporre piste di analisi per meglio definirsi rispetto all’autore, richiamo la vostra attenzione su due possibili interpretazioni. “Il presente è tuo” può essere preso come una semplice dichiarazione di opportunità; come dire: se vuoi, puoi agire nel tuo presente perché hai possibilità di incidere su di esso; ma se non vuoi o non puoi, non è escluso che ti possano essere offerte altre occasioni in seguito. Se intesa così, quella dichiarazione va pronunciata con tono pacato,uniforme,senza particolari pause.
“Il presente è tuo” può assumere però anche la valenza di un’asserzione ammonitrice; la sua dizione allora deve essere pronunciata con tonalità intensa,quasi perentoria,cadenzata,con una particolare accentuazione del termine “presente”. Se assunta in tale linea interpretativa, allora quella dichiarazione diviene una sentenza; direbbe a ciascuno: affrettati ad agire perché solo oggi puoi agire; solo oggi perché è l’oggi che ti appartiene; non aspettar domani perché non è sicuro che tu abbia un domani!...
Lungo questa linea interpretativa è possibile aprirsi a un consequenziale quesito. Infatti quel titolo, che è un’affermazione, potrebbe porsi anche come un interrogativo: Il presente è tuo?... Ti appartiene veramente il presente?...come?...in che misura?...Ti senti un protagonista del tuo presente?...Che cosa in concreto stai facendo perché il “tuo” presente non ti venga rubato o stravolto da volontà altrui?...
Il titolo del libro,infine, è bene collegarlo allo straordinario,intenso testamento spirituale degli Indiani d’America,opportunamente riportato dall’autore:
“Non abbiamo ereditato la terra dai nostri padri, l’abbiamo in prestito dai nostri figli”.
Con tale citazione Teodorico, illuminatamente ponendola come nucleo concettuale e morale intorno a cui fa ruotare tutto il suo discorso, apre la prima sezione della sua opera,quella dichiaratamente ambientalistica.
Egli affronta le problematiche dell’ambiente con uno sguardo ad ampio spettro, toccandone i risvolti politici,etici,sociali,estetici,religiosi…
E lo fa,diverse volte,attraverso un confronto passato-presente (un passato per la verità alquanto mitizzato!), dal quale fa emergere,con rimpianto,la semplicità e la parsimonia del vivere di una volta, che si svolgeva all’insegna di un tacito imperativo,imposto dalla penuria dei beni a disposizione: non si fanno sprechi;non si butta niente;tutto si ricicla fino alla consunzione!... Non c’era,allora,il consumismo,la compulsiva corsa al comprare…con il conseguente,a volte drammatico e affaristicamente sfruttato problema dell’accumulo e smaltimento dei rifiuti, spesso tali solo perché passati di moda!...
Il nostro Teodorico,innamorato della natura,soffre per i guasti e la deturpazione che gli uomini d’oggi le stanno infliggendo. Insorge e invita alla riscossa!... Volendo riprendere e ampliare un poco quanto sopra accennato in forma interrogativa, quel titolo dato al libro, “ il presente è tuo”, si esplicita e si carica di uno stringente impegno morale prima ancora che salutistico: siamo tutti chiamati,direi obbligati,a vivere con consapevole,vigile senso di responsabilità il nostro presente,cioè la vita che, oggi, ci è dato effettivamente di vivere, perché sulla vita di oggi possiamo incidere in qualche modo, forse; ma una cosa è certa: se ce ne stiamo passivi, il futuro sarà deciso da altri, senza un nostro contributo; e perciò non sarà il nostro futuro!... e quel che è peggio, potrà forse essere un futuro-camicia di forza per i nostri figli!... Altro che terra data in prestito a noi dai figli, con il dovere e anche l’interesse di riconsegnarla a loro vitalmente e genuinamente fertile!...
Imponiamoci, sì, imponiamoci allora di salvaguardare l’ambiente assumendo,noi per primi, comportamenti appropriati, e adoperiamoci,contemporaneamente,perché anche gli altri (enti,istituzioni,cittadini…) li assumano! Si possono cogliere, a questo punto, la forza e il valore del messaggio della Chiesa:”Famiglia educa alla custodia del creato”!...
Credo, almeno spero, che io stia navigando nelle acque che la barca di Teodorico sta solcando… altrimenti intervenga lui a correggermi la rotta!
La sua milizia ambientalistica, egli, da tempo la sta vivendo appassionatamente e ci vuole contagiare positivamente anche attraverso composizioni in prosa e soprattutto in versi,suggestive,briose, e anche a volte scherzose. Teodorico si compiace anche di usare artifici tecnici (ad es.,calligrammi),con i quali,regolando di volta in volta l’estensione del verso,dà al componimento scritto nel suo complesso la configurazione geometrica di un oggetto! Nei suoi scritti ci è dato incontrare, come protagonisti (qualcuno in ruoli negativi!), animali (tra essi il nostro falco!),alberi,fiori,acque,monti,pianure,cieli…,località geografiche specifiche…, e poi uffici, istituzioni… persino santi!... e poi ancora persone immaginarie ma anche reali con nome e cognome!...
Il piacere del dire,scrivendo,è sostenuto in Teodorico dalla sua capacità di trovare parole e locuzioni appropriate per esprimere i suoi pensieri e sentimenti; e tali parole e locuzioni,con preferenza,le va a pescare nel dialetto natio,quello di Forlì del Sannio,nel quale,evidentemente,sente di poter comunicare quel che gli pulsa dentro con più istintiva spontaneità,pregnanza,calore e colore.
Mi piacerebbe fare qualche citazione, ma non me la sento di arrischiarmi nel dialetto forlivese, zeppo di consonanti che si succedono appese ad apostrofi come ad uncini e di vocali dilatate per pronunciar le quali sembra che la bocca non debba più richiedersi!... Ho faticato,a volte, anche solo a comprenderlo!...Deve essere però piacevole ascoltarlo,pronunciato da chi lo mastica come pane,magari da Teodorico stesso, subito dopo; così potremmo avere un assaggio saporito di quanto lui ha scritto per sé e anche per noi.
Alla sezione ambientalistica segue quella che chiamerei ritrattistica.
E qui,all’ammirazione per l’autore si accompagnano la sorpresa,il sorriso e una buona dose di commozione…Perché,cari soci,Teodorico si è sobbarcato a un paziente,meticoloso,attento lavoro di raccolta di dati riguardanti un buon numero di soci della “Falco”, e con tali dati,per ciascun socio,ha confezionato un ritratto identitario in versi legati dalla rima o da assonanze. Valutate, allora, il gran lavoro che egli ha fatto per rendere a noi,singolarmente,una testimonianza della sua amicizia e stima.
Un grazie veramente sentito,caro Teodorico,da tutti noi che ci ritroviamo per così dire scolpiti nei tuoi versi e dai tuoi versi,dettati dal tuo cuore generoso, ma che non sono sciropposi perché tu li hai saputi rendere ariosi e anche allegri.
L’opera offre,infine,una terza sezione,riservata alla fede; alla fede innanzi tutto di Teodorico il quale,in qualche modo e misura,ha voluto renderci partecipi delle sue esperienze spirituali,del suo personale approccio all’Assoluto. In queste pagine si sente pulsare un cuore votato alla semplicità degli intenti e delle pratiche devozionali,con un abbandono filiale speciale all’abbraccio della Mamma celeste,alla quale ripetutamente si rivolge con la mente e con il cuore.
Teodorico non si nasconde; con una semplicità direi disarmante ci svela il fondo della sua religiosità aliena da crucci,dubbi,tormenti;sostanziata solo di certezze e che si estrinseca nelle forme tipiche e ricorrenti della religiosità popolare:preghiere comunitarie,canti,liturgie,pellegrinaggi,esaltazione per apparizioni miracolose,pratica della carità fraterna… Sono pagine nelle quali,oltre Teodorico,si muovono insieme a lui,in un coro benedicente,parenti,amici,persone particolarmente vocate, religiosi, e tutti espressamente nominati!...E ciò contribuisce a far cogliere, in queste pagine,la presenza concreta di una comunità orante in cammino verso il Grande Approdo!... Teodorico si prova,con felici risultati, a comporre preghiere in forma di inni con ritornello,fatte proprio per essere musicate e cantate da un’assemblea devotamente raccolta.
Un grazie ulteriore,Teodorico,per averci voluto offrire anche questo particolare tratto della tua ricca personalità.
Vito Marra